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Terza parte del trittico dei taccuini dell'autore, dopo Festina lente e I paraggi e il mondo - a coprire esattamente vent'anni di vita e di scrittura La curvatura del cielo ha struttura diversa dai volumi precedenti e una sua piena autonomia. Ritroviamo il viaggiatore e il saggista, impegnati a declinare continuamente una curiosità e fame di mondo connaturate e spontanee, ma anche l'uomo che più profondamente e insistentemente, rispetto ai volumi precedenti, si interroga sul senso delle cose e sul mondo attuale (come testimonia anche il saggio posto in appendice a fine volume). La curvatura del cielo è temporanea conclusione - come l'autore stesso adombra in una Nota - di un progetto nato casualmente che si è trasformato, negli anni, in una sfida di scrittura della vita.